Page 5 - SabraChatila35anni
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mosche sopra il fetore soffocante dei cadaveri e del sangue. Poi i primi carri armati israeliani che da
tre giorni circondavano esternamente i campi, si muovono verso le entrate : è il segnale che è tutto
finito…dalle macerie fumanti i sopravvissuti riemergono come da un girone infernale dantesco.
G. Zohar giornalista israeliano : “…commissione d’inchiesta o no, ciò non toglie
che noi sapevamo che c’era un massacro, che potevamo impedirlo e che non lo
abbiamo fatto…”.
A. Grossman riservista : “…i mucchi di cadaveri dei campi di Beirut mi hanno fatto
vergognare di appartenere all’esercito israeliano…”.
Il tenente colonnello B. Barbash ufficiale della riserva ha scritto : “…alla guida del
nostro esercito c’è un uomo al quale ho personalmente sentito dire a più riprese
che un buon arabo è un arabo morto…”.
Lo scrittore I. Orpaz ha dichiarato : “…non vi perdonerò mai di aver sconvolto un
paese che amavo, con un orgia mostruosa di stupidità e morte. Nei campi di Sabra
e Chatila, mio padre e mia madre, che ho perduto nell’olocausto, sono stati
assassinati una seconda volta…”.
“…Palestina, terra sofferta nella carne del pianeta,
cimitero di tutti i dio spenti nei tuoi figli
Saturno ti pesa il segno dell’orrore, che ci umilia, che vi umilia…” ( Abu Manu)