Page 2 - SabraChatila35anni
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“…l’assedio è attesa…soli siamo a bere l’amaro calice…Una donna ha detto alla
            nuvola : copri il mio amato, perché ho le vesti grondanti del suo sangue.
            Se non sei pioggia amore mio, sii albero…colmo di fertilità…” ( M. Darwish )




            Trentacinque anni e cinicamente si ripete la stessa scena di un massacro: basterebbe scambiare le
            date e la sostanza non cambierebbe di una virgola…puzza acre di guerra, donne, bambini, vecchi
            morti, feriti, mutilati. Fuoco, devastazioni, distruzioni, macerie. E le parti di questo scenario sono
            immutate, da un lato il tallone di ferro di uno stato occupante, feroce, spietato, sordo ad aneliti di
            giustizia e pace; dall’altra un popolo di esiliati, profughi, fuggitivi, che tenacemente, eroicamente (
            senza timori in questo caso di cadere in neniosa retorica…), continua a rivendicare il diritto ad
            esistere, a vivere a casa propria, nella propria terra e che…non si è ancora piegato…dal 1948 ad
            oggi… 2017 !

            Ed in questi 59 anni, di arroganza e barbaria ne è stata elargita, giorno dopo giorno, anno dopo anno
            senza tregua, metodicamente e cinicamente…ormai sono decine di migliaia i morti e centinaia di
            migliaia i feriti e mutilati, e milioni gli esuli e profughi. Eppure l’occupante, ancora non si è
            fermato, come scrisse Monsignor H. Cappucci (vescovo di Gerusalemme) : “…Sabra e Chatila,
            Balata, Nurel Shams, Khaa Younis, Gaza, Jenin ora. Allora le donne e i bambini palestinesi
            venivano sgozzati. Oggi le donne ed i bambini dello stesso popolo assistono al massacro dei padri,
            dei fratelli, dei nonni, muoiono nelle loro case demolite dai bulldozer, saltano in aria nei campi
            minati a tradimento, vengono inceneriti dai missili mentre transitano per strada o sono alla finestra
            delle loro case, oppure trovano la morte mentre attendono ai posti di blocco per poter raggiungere
            un ospedale. Migliaia di innocenti vennero massacrati allora. Migliaia sono stati sterminati adesso.
            Palestinesi cacciati dalle loro terre, senza una patria, senza una speranza, erano le vittime ieri.
            Palestinesi esasperati dall’occupazione, dalle umiliazioni, senza un futuro, sono le vittime oggi…Se
            non sarà un Tribunale sarà la Storia a giudicare le nefandezze commesse ai danni dei palestinesi. E
            non sarà facile per i padri di Israele spiegare ai figli ed ai nipoti come hanno potuto, dopo aver
            sofferto l’olocausto, portare tanto discredito e tanta vergogna all’ebraismo…”.

            “ Facciamo giuramento che la notte passerà, per quanto lunga sia, occupante.


            Ed il lampo sarà montagna di fuoco, fuoco rovente e nugolo d’aquile.” (M. El Kurd)
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